Una particolare condizione accomuna alcuni importanti Compositori, ed è quella di essere Uomini di Mare. Non nel senso di essere uomini cui meramente piaccia fare vita marinara: no! Uomini che sul mare e in mare hanno vissuto e lavorato, anche in ruoli militari di responsabilità, e che al mare hanno legato vita e a volte anche destino. Nel 1894 a 25 anni il compositore Albert Roussel (1869-1937), nato in Normandia, studi matematici oltre che musicali, si arruola nella Marina Militare francese e presta poi a lungo il suo servizio nel Vietnam meridionale sulla Fregata Iphigènie. Padmâvatî è la sua opera lirica, basata su una leggenda indiana, rappresentata all'Opera di Parigi nel 1923. Appena un anno più tardi, nel 1924, Roussel scrive dei famosi ritratti musicali di 4 grandi flautisti: Joueurs de flûte: Suonatori di flauto. Il flautista cui Roussel si è ispirato e riferito per il terzo movimento di questa raccolta era Louis Fleury, e a lui Roussel dedica Krishna – il dio Hindu, che da giovane suonava anch'egli il flauto. Come già aveva fatto nell'opera Padmavati, ancora una volta qui Roussel usa scale Hindu; in questo caso la scala chiamata “Shri”, che è una scala composta dai suoni LA, SI bemolle, DO diesis, RE diesis, MI, SOL diesis, LA: qualcosa di assolutamente inconsueto e destabilizzante per l'orecchio europeo; inoltre si aggiunge anche il ritmo inconsueto di 7/8 a fare di questo pezzo una delle più efficaci evocazioni dell'oriente di sempre da parte di un compositore europeo. Nel 1924 si celebrava il quarto centenario della nascita di Ronsard, e una rivista musicale chiese ad alcuni compositori di comporre qualcosa in suo omaggio: Maurice Ravel, Paul Dukas … molti compositori francesi parteciparono alla celebrazione mandando alla redazione melodie per voce e pianoforte. Albert Roussel invece volle essere diverso da tutti suoi colleghi compositori, e invece che il pianoforte utilizzò il flauto: appena due linee melodiche in dialogo. Il flauto interpreta il ruolo dell'usignolo, cantando felice, mentre la voce canta infelicemente d'amore. Alcuni anni dopo Roussel scrisse un secondo pezzo senza un riferimento esterno, a differenza di quanto avvenne per la celebrazione di Rostand, ma ancora su versi dello stesso Poeta e ancora con il flauto. In questo pezzo, in ritmo di Siciliana, il compositore torna ad un tema molto ricorrente nella raccolta delle sue melodie per canto e pianoforte: l'addio all'amato. In questa seconda composizione per voce e flauto troviamo un messaggio con toni sinceri e di una melaconia dolce-amara, dove l'addio, trasfigurato dall'artificio retorico della metafora poetica originaria, viene rivolto in modo sognante al cielo, all'aria, e al vento (Ciel, aer et vens). Nel 1910 il già trentunenne capitano Jean Cras (1879-1932) dedica una delle sue Elegies all'amico Albert Roussel, di 10 anni più anziano. Jan Cras, nato a Brest in Bretagna, è stato per tutta la vita un marinaio della Marina Militare francese, raggiungendo il grado di Contrammiraglio. A lui si deve anche il brevetto di uno strumento per l'orientamento sulle mappe navali che porta, appunto, il suo nome: il regolo Cras. La sua passione per la musica e la sua attività di compositore, per quanto forti, non lo portarono mai ad abbandonare le navi e il mare. Cras, alto in grado, però ebbe sempre un pianoforte a bordo – e se non c'era abbastanza posto in cabina per un letto e anche per un pianoforte, preferiva piuttosto rinunciare al letto e dormire in un'amaca. La sua Suite en Duo mostra una contaminazione di linguaggi molto particolare. Cras era cresciuto ascoltando le cadenze plagali che strutturano la musica celtica della sua nativa Bretagna e della musica di chiesa. Quando trova qualcosa di simile tanto lontano dalla sua terra d'origine, in Africa equatoriale, immediatamente si accende la sua ispirazione. Durante una sosta in rada nel golfo di Guinea si trova ad ascoltare degli indigeni che suonavano in gruppo uno speciale strumento a percussione costruito su una scala impostata sul nostro LA bemolle; in queste loro musiche si trovano spesso degli intervalli che erano assolutamente quelli delle cadenze plagali cui il Comandante Cras era tanto legato nei ricordi musicali d'infanzia e giovinezza. Da queste suggestioni nasce la Suite en Duo, dove Cras usa il flauto e l'arpa (o il pianoforte al posto dell'arpa) per imitare con entrambi il suono di questo strumento a percussione così particolare. Un pezzo davvero speciale: il flauto non è qui il classico strumento melodico che tutti immaginiamo, né l'arpa (o il pianoforte) lo strumento etereo della nostra fantasia romanticama, ma vengono utilizzati alla ricerca di timbri e suoni ritmici e percussivi ma dal timbro gentile e vivo. Nel 1912, a testimonianza di un'autentica passione personale per il mare, Jan Cras fa una regata a vela in solitaria fino all'Islanda, e a questo viaggio corrisponde uno dei suoi Aquarelles per pianoforte solo, dal titolo appunto En Islande, mesto, con una melodia di tipo popolare nordico, denso di solitudine. Grande melodista, Cras, conoscitore dell'oriente, scrisse anche delle meravigliose romanze per voce e pianoforte di ispirazione indiana su versi del grande poeta Rabindranath Tagore, che in quegli anni conobbe un grande successo internazionale. La composizione più importante di Jan Cras, in cui non a caso il riferimento alla vita per mare è centrale, è un poema sinfonico di ampie dimensioni, che si intitola Giornale di bordo. Un altro grande compositore, Enrique Granados, lega il suo destino all'oceano, morendo nella traversata verso l'America a causa di un siluramento avvenuto nell'ambito della Prima Guerra Mondiale nel 1916. E Il discorso potrebbe continuare... Benno Schnatz.A vela e a vapore... perché?
Forse l'attrazione per la vita di mare nasceva dalla sua passione per i viaggi, e infatti più tardi, diventato professore di composizione, viaggiò ancora a lungo in India e Asia meridionale raccogliendo molte ispirazioni per grandi composizioni orchestrali.
Naturalmente Roussel non si è dedicato solo agli esotismi indiani e orientali. Nello stesso anno 1924 scrive un pezzo assolutamente francese su versi di Pierre de Ronsard, il famoso poeta del sedicesimo secolo, che Roussel sembra, con la musica, denudare della sua rinomata arte retorica per trasformarla in sentimento estetico sincero.
Il rapporto tra i compositori e il mare non si limita a Roussel e Cras: Nikolai Rimsky-Korsakov era ench'egli arruolato nella marina militare del suo paese, la Russia, e la lasciò solo a 29 anni dopo la pubblicazione della sua seconda sinfonia. Ma comunque anche negli anni seguenti ha lavorato come ispettore delle orchestre della marina militare russa!